venerdì 27 giugno 2014

Indice

Parole chiave

Presentazione

Ambientazione

Mezzi di trasporto

Mezzi di comunicazione 


L’evoluzione


Strumenti
    
Oggetti tecnologici

Fonti di luce e calore

  • ·        Gas

martedì 24 giugno 2014

Abbecedario

A - Auda (coprotagonista)
B - Barometro
C - Carrozza
D - Docks
E - Elefante
F - Ferrovia
G - Gas
H - Henrietta
I - Imprevisti
L - Lampada a gas
M - Mongolia
N - Navi-pilota
O - Orologio
P - Piroscafi
Q - Queenstown
R - Rivoltelle
S - Slitta a vela
T - Telegrafo
U - Utopia
V - Vapore
Z - Zoccoli

sabato 21 giugno 2014

Il barometro


“Dal giorno prima, il barometro,
bruscamente abbassatosi, faceva presentire un mutamento
prossimo delle condizioni atmosferiche”
Cap XXXIII, pag 222


Il barometro è lo strumento di misura per la pressione atmosferica. Esso venne e viene usato principalmente con il fine di rilevare dati utili per la previsione del tempo, e quindi nel campo della meteorologia.


mercoledì 18 giugno 2014

La slitta a vela

“Là, il signor Fogg esaminò un veicolo molto singolare: una specie
di telaio fissato su due lunghi pali, un po' rialzati sul davanti come i pattini di una slitta, sul quale potevano trovare posto cinque o sei persone, A un terzo del telaio, sul davanti, sorgeva un albero molto alto, sul quale si poteva alzare una randa assai ampia. L'albero, solidamente tenuto da sartie metalliche, tendeva uno straglio di ferro che serviva a issare un fiocco di grandi dimensioni. Nella parte posteriore, una specie di timone permetteva di guidare il veicolo.”
Cap XXXI, pag 209
  
“Quando la brezza arrivava a fior di terra, pareva che la slitta venisse
sollevata dalle vele, simili a poderose ali. Mudge, al timone, si
manteneva sulla linea retta e, con opportuni colpi di barra, rettificava
le deviazioni che il veicolo tendeva a fare. Tutte le vele portavano. Il
fiocco era stato mollato, e non era più protetto dalla randa. Fu alzato
un albero di gabbia e una controranda, tesa al vento, aggiunse la sua
potenza d'impulso a quella delle altre vele.”
Cap XXXI, pag 210

martedì 17 giugno 2014

Il pistone

“Non si udiva più che un solo sibilo, una specie di nitrito uscire dalla
locomotiva: i pistoni battevano venti colpi al secondo.”
Cap XXVIII, pag. 191

Il pistone è un organo meccanico che scorre in un cilindro in varie macchine, soprattutto in quelle a combustione interna, permettendo il processo termico e contribuendo al passaggio da moto alternato in moto rotatorio. Il pistone è uno degli elementi fondamentale di quella categoria di motori, utilizzati sia nelle auto che nelle moto che nelle locomotive, che cambiarono il mondo rivoluzionando i mezzi di trasporto.


Approfondimento: http://www.sicurauto.it/esperto-di-sicurauto/news/i-pistoni-un-concentrato-di-tecnologia-in-continua-evoluzione.html 

domenica 15 giugno 2014

I tram

“[…]nelle vie numerose carrozze, omnibus, tramways e, sui marciapiedi affollati,
non solo americani ed europei, ma anche cinesi e indiani:
insomma una popolazione di oltre duecentomila abitanti.”    
Cap XXV, pag 164

“Ecco, dunque, la signora Auda, Phileas Fogg e Fix in giro per le
vie. Si trovarono presto in Montgomery Street, dove l'affluenza dei
passanti era grandissima. Sui marciapiedi, in mezzo alla strada,
sui binari tranviari […]”
Cap XXV, pag 165

“[…]passando per città dai nomi antichi, qualcuna delle quali
aveva strade e linee tranviarie, ma non ancora case”
Cap XXXI, pag 213

Nei passi da me riportati si fa riferimento ai tramway della città di San Francisco, tra le prime come importanza e soprattutto fascino in tal senso. Nel 1873 infatti avveniva la prima corsa sperimentale di un tram per le strade della città  californiana . In Italia la diffusione si ebbe qualche anno dopo, con Milano che rivestì un ruolo da protagonista in tal senso.

Riporto un link che rimanda ad un video/documentario che tratta lo sviluppo di tali mezzi nel capoluogo lombardo, rispecchiando un po’ la situazione che si ebbe con qualche anno di ritardo anche nelle altre città italiane. https://www.youtube.com/watch?v=AImVhNsDmCc

giovedì 12 giugno 2014

La rivoltella

"Il treno vi giungerà fra un'ora e vi si 
fermerà dieci minuti. In dieci minuti si possono ben scambiare 
alcuni colpi di rivoltella"
Cap XXIX, pag. 197



“Sul marciapiede trovò il suo domestico, il quale gli chiese se,
prima di prendere la ferrovia del Pacifico, non fosse prudente
comprare alcune dozzine di carabine Enfield o di rivoltelle”
Cap XXV, pag. 165


“Tornarono all’International Hotel, dove Passepartout aspettava il
padrone, armato di una mezza dozzina di revolver-pugnali a sei colpi
e a percussione centrale.”
Cap XXVI, pag 168


La rivoltella, o revolver, è una pistola a ripetizione a canna corta. La sua introduzione si ha nel XIX secolo come evoluzione concettuale di un tipo di pistola multicanna. La rivoltella sfrutta un tamburo, che appunto la caratterizza, capace di ruotare infinite volte intorno al suo asse permettendole lo sparo di più proiettili.

lunedì 9 giugno 2014

I piroscafi
(terza parte)

"Il piroscafo, che compiva la traversata da Yokohama a San
Francisco, apparteneva alla compagnia del Pacific Mail Steam e si
chiamava General Grant. Era un grande steamer a ruote, che
stazzava duemilacinquecento tonnellate, ben attrezzato e capace di
una grande velocità. Un enorme bilanciere si alzava e s'abbassava
successivamente al di sopra del ponte; all'una delle sue estremità si
articolava il braccio di un pistone e all'altra quello di una biella che,
trasformando il movimento rettilineo in movimento rotatorio, 
sapplicava direttamente all'albero delle ruote.”                                                 
                                                                                                                                                                                  Cap. XXIV, pag. 158

sabato 7 giugno 2014

L’orologio

“Aveva la risorsa di vendere il suo orologio, è vero; ma, piuttosto che farlo, avrebbe preferito morire di fame.”
Cap XXIII, pag. 150

“Il mio orologio? Un orologio di famiglia, che mi viene dal mio
bisnonno! Non si sposta di cinque minuti in un anno. È un vero cronometro!”
Cap VIII, pag. 46

“Si ricorderà che il testardo giovane aveva voluto assolutamente conservare l'ora di Londra sul suo famoso orologio di famiglia, ritenendo false tutte le ore dei paesi che attraversava. Quel giorno, benché egli non l'avesse mai messo né avanti né indietro,
l'orologio si trovò d'accordo con il cronometro di bordo.”
Cap XXIV, pag. 160


Approfondimento, Storia dell’orologio: http://www.tempodiorologi.com/storia-dell-orologio/

giovedì 5 giugno 2014

Il palanchino

“Nessuno avrebbe potuto dire che cosa egli pensasse, quando seppe
che il suo domestico non era rientrato in albergo. Si limitò a prendere
il sacco, fece avvertire la signora Auda, e mandò a cercare un
palanchino.”
Cap. XIX, pag. 118

”Passepartout, con le mani in tasca, si avviò al porto di Victoria,
guardando i palanchini, i, carrettini a vela, ancora in uso nel Celeste
Impero, e la folla di cinesi, di giapponesi e di europei che popolava le vie”.
                                               Cap. XX, pag. 127


Il palanchino è una sorta di portatina che era usata in oriente per il trasporto di personaggi illustri. È possibile trovare una similitudine con l’uso che di questo mezzo viene fatto nel sud Italia, esso infatti è usualmente utilizzato in occasioni delle processioni religiose per il trasporto del santo da venerare.

martedì 3 giugno 2014

I piroscafi
(seconda parte)


“Ma la colpa era più del Rangoon che del mare, e i passeggeri, che in maggioranza si sentirono male, dovettero addebitare al piroscafo il loro disagio. Infatti, le navi della Compagnia Peninsulare, che fanno il servizio nei mari della Cina, hanno un grave difetto di costruzione. Il rapporto fra la loro linea di immersione e la loro capacità è mal calcolato e, per conseguenza, esse offrono una debole resistenza al mare. Il volume del loro scafo chiuso, impenetrabile all'acqua, è insufficiente. Sono «annegate», per usare un'espressione marinaresca, e, data questa loro disposizione, bastano poche ondate lanciate a bordo per modificare la loro andatura. Quelle navi, dunque, sono molto inferiori - se non per il macchinario e l'apparecchio evaporatore - ai tipi delle Messaggerie Francesi, come l'Imperatrice e il Cambridge. Secondo il calcolo degli ingegneri, mentre questi ultimi possono imbarcare un peso d'acqua pari al loro peso prima di affondare, i piroscafi della Compagnia Peninsulare, il Golconda, il Corea e il Rangoon, non potrebbero sostenere la sesta parte del loro peso senza colare a fondo.”
Cap XVII,  pag 109


Si presume che il “Rangoon” sia un nome inventato dall’ autore, riporto un’immagine di un generico piroscafo del periodo in cui si svolge la vicenda, cioè gli anni ’80 del XIX secolo.







Link immagine:

lunedì 2 giugno 2014

Il telescopio

“Venne la notte. Passepartout rientrò nella città indigena ed errò per le strade in mezzo alle lanterne multicolori, guardando i gruppi di saltimbanchi eseguire i loro prodigiosi esercizi, e gli astrologi all'aria aperta che raccoglievano la folla intorno ai loro telescopi.”
Cap XXII,pag 148




Il telescopio, derivato dal greco “τηλε” che significa «lontano» e “σκοπεῖν” ovvero «guardare, vedere», è  uno strumento dal funzionamento abbastanza semplice la cui invenzione viene comunemente attribuita a Galileo Galilei. Egli ebbe, in realtà, il merito di perfezionarne un esemplare progettato da un ottico olandese nel 1608, e quindi di presentarlo a Venezia nel 1609 come sua opera.  Grazie a questa invenzione si potè intraprendere la strada dell’astrologia e quindi una strada volta verso teorie matematiche più avanzate. 

domenica 1 giugno 2014

Le navi pilota

"Erano le tre. L'imbarcazione-pilota n. 43, con il suo equipaggio a bordo e i viveri imbarcati, era pronta. La Tankadère era una graziosa piccola goletta di venti tonnellate, di prua molto sottile, snella e molto lunga di chiglia. Si sarebbe detta uno yacht da corsa. Gli ottoni lucenti, i ferri galvanizzati, il ponte bianco come l'avorio indicavano che il padrone John Bunsby sapeva tenerla in buono stato. I suoi due alberi erano un po' inclinati all'indietro. La goletta aveva randa, vela di trinchetto, trinchettina, fiocchi, controrande, e poteva alzare una vela di fortuna per il vento di poppa. Doveva filare meravigliosamente, e infatti aveva già guadagnato diversi premi nelle gare fra navi pilota."
Cap XX,pag 131