martedì 3 giugno 2014

I piroscafi
(seconda parte)


“Ma la colpa era più del Rangoon che del mare, e i passeggeri, che in maggioranza si sentirono male, dovettero addebitare al piroscafo il loro disagio. Infatti, le navi della Compagnia Peninsulare, che fanno il servizio nei mari della Cina, hanno un grave difetto di costruzione. Il rapporto fra la loro linea di immersione e la loro capacità è mal calcolato e, per conseguenza, esse offrono una debole resistenza al mare. Il volume del loro scafo chiuso, impenetrabile all'acqua, è insufficiente. Sono «annegate», per usare un'espressione marinaresca, e, data questa loro disposizione, bastano poche ondate lanciate a bordo per modificare la loro andatura. Quelle navi, dunque, sono molto inferiori - se non per il macchinario e l'apparecchio evaporatore - ai tipi delle Messaggerie Francesi, come l'Imperatrice e il Cambridge. Secondo il calcolo degli ingegneri, mentre questi ultimi possono imbarcare un peso d'acqua pari al loro peso prima di affondare, i piroscafi della Compagnia Peninsulare, il Golconda, il Corea e il Rangoon, non potrebbero sostenere la sesta parte del loro peso senza colare a fondo.”
Cap XVII,  pag 109


Si presume che il “Rangoon” sia un nome inventato dall’ autore, riporto un’immagine di un generico piroscafo del periodo in cui si svolge la vicenda, cioè gli anni ’80 del XIX secolo.







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